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MIXED MEDIA SU TELA LUCIANO ASTOLFI ' SCENARIO ' dimensioni L 100 x H 70 cm.

Mixed Media su tela - Titolo " Scenario " by Luciano Astolfi . Anno 2015 - Dimensioni L 100 x H 70 cm. Opera Unica - Certificato di autenticità.

Mixed Media su tela - Titolo " Scenario " by Luciano Astolfi .

Anno 2015 - Dimensioni L 100 x H 70 cm.

Opera Unica - Certificato di autenticità.


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#Luciano Astolfi #Pittura #Astratto #100x70 #Mixed Media

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Descrizione: MIXED MEDIA SU TELA LUCIANO ASTOLFI ' SCENARIO ' dimensioni L 100 x H 70 cm.


Mixed Media su tela - Titolo " Scenario " by Luciano Astolfi .

Anno 2015 - Dimensioni L 100 x H 70 cm.

Opera Unica - Certificato di autenticità.

Arte  mixed-media  (la tecnica mista con più materiali).
E’ una forma d’arte moderna e popolare: nasce dalle arti visive fondamentali come la pittura, il disegno e la scultura assemblati con materiale oggetti diversi
.

La pittura è l'arte che consiste nell'applicare dei pigmenti a un supporto per lo più bidimensionale, come la carta, la tela, la ceramica, il legno, il vetro, una lastra metallica o una parete. Il risultato è un'immagine che, a seconda delle intenzioni dell'autore, esprime la sua percezione del mondo o una libera associazione di forme o un qualsiasi altro significato, a seconda della sua creatività, del suo gusto estetico e di quello della società di cui fa parte. Chi dipinge è detto pittore o pittrice, mentre il prodotto finale è detto dipinto.

 

Luciano Astolfi.

Luciano Astolfi vive e lavora a Roseto degli Abruzzi (TE). 

Diplomatosi all'Accademia di Belle Arti all'Aquila sotto la direzione di Gino Marotta, ha partecipato con realizzazione scenica e recitazione allo spettacolo teatrale di Fabio Mauri “Gran serata Futurista”, rappresentato nei teatri Nuovo di Milano, Olimpico di Roma, Comunale dell'Aquila .

Ha partecipato al film “Una città per la musica” di Bruno Vespa e M. Warren e nel 1985 ha diretto la performance “ Immagine e suoni in una sera d'estate” nel parco della Villa comunale di Roseto.

E' stato finalista al Premio Lubian presieduto da Renato Guttuso e nel 1979 ha vinto il primo premio di grafica al premio G.D'Annunzio.

E' autore della scultura “ La Rosa d'Oro “ che viene assegnata a personaggi dello sport, spettacolo e cultura nella sua città.

Presente alle fiere d'arte di Viterbo, Forlì, Bari, Reggio Emilia, Padova.

Ha esposto in diversi musei tra cui Museo Ugo Guidi e Gilardi di Forte dei Marmi, Michetti di Francavilla al Mare, Barbella di Chieti, Palazzo Bastogi di Firenze e al Castello Estense di Ferrara, fortezza di Civitella del Tronto, museo Colonna e Aurum di Pescara, hotel de Paris Montecarlo, cantieri culturali Zisa Palermo, palazzo Bramante Roma, Gallery Simone Bratislava. Dal 2011 è presente al Premio Sulmona.

Ultime partecipazioni presso Casa d’aste Picenum Cingoli, Circolo Aternino Pescara, Collegio Raffaello Urbino, Piccole cisterne romane Fermo, Palazzo dei Consoli Gubbio, Palazzo dei Capitani Ascoli Piceno, Palazzo dei Sangallo Tolentino.

La pittura non è più strumento collettivo di replica agli orrori del secolo bensì metodo personalissimo di contatto con il proprio mondo interiore. In questo modo il bianco risponde alla logica dell'individuo in cerca di una chiarificazione del senso della vita ed estende alla pittura il bisogno di un discorso più limpido.

(Chiara Strozzieri)               

 

Dicono di lui:  

 “La sua sensibile intuizione del pittore è attenta a cogliere riferimenti esternie introspettivi con estrema fluidità, compenetrandoli nell’intenso ritmo delle trame cromatiche e nel libero germinare delle forme, che fantasiosamente espongonole tematiche, caricandole di sogni, inquietudini, emozioni del vissuto quotidiano. Pittura molto personale, questa di Astolfi, dove si ravvisano echi di tendenze estetiche del nostro secolo, interiorizzate da un artista capace di proporsi attraverso una propria, valida sintassi espressiva.”

S. Perdicaro   Bozzetto rosa d’oro

 I protagonisti delle arti figurative non hanno età, per ammissione esplicita di chi ne studia le evoluzioni. Per cui si può parlare di un artista, anagraficamente giovane, come è il caso di Luciano Astolfi, ma al tempo stesso, nel controllare l’escalation della sua produzione, dagli studi propedeutici del liceo artistico di teramo, seguiti da quelli dell’Accademia di Belle Arti de l’Aquila, fino ad arrivare al superamento delle tante ricerche, delle varie cernite e dei passaggi attraverso stadi sempre coerenti, c’è da convenire che il rapportoetà-produzione artistica diventa perfino anacronistico. l’attuale fase, cronologicamente la terza, attiene ad un’espressione intima, frutto di una spinta interiore che, è bene dirlo, non si ocupa di quello che può provare il fruitore di fronte alle immagini ritratte su tela, come dire, che all’autore non interessa ciò che emana la cassa di risonanza del suo prodotto. All’artista in questo caso preme esprimere bene “…ciò che detta dentro”, come dicevano i poeti di un tempo.

Luigi Braccili

 

 …l’opera del maestro Luciano Astolfi, come forma di esaltazione del simbolo della città, non vuole trasmettere un messaggioagnostico, ma una carica per esaltare i valori delle tradizioni, della cultura e dell’arte. Per questo la “Rosa D’Oro” negli anni è stata assegnata a personaggi come Gianni Gaspari, giornalista e capo redattore del TG2 cultura, a Luciano Russi, Rettore dell’Università di Teramo, a Gianfranco Mazzoni, giornalista e voce ufficiale della Formula Uno, a Padre Maurizio De Santis, il frate ballerino, alias Padre Nike, ad Antonio Tartaglia, campione del mondo di bob e phil Melillo, coach italo-americano della Cordivari basket (serie A1). Si esalta un simbolo ma…

Lino Faraone ( Il Messaggero)

 

“…la potente acutezza del colore e la decisa fusione delle tonalità focalizzano positure ed atteggiamenti, con il risultato di evidenziare al massimo le tipiche immagini figurali che, sovente, risultano deformate nei contorni come a voler sottolineare la libera trascrizione di uno sconcertante racconto “immerso” tra il razionale e l’irrazionale e “inclinato” verso il limite di una dimensione psichico/emotiva carica di turbamenti di ogni genere e di percezioni sensitive, di paure dell’ignoto ma sempre conseguenziali al significato di “medianum” comunicativo…

Renato Lamperini

 

…L’emozione dipinta diventa così pittura di assoluta sensualità, percezione tattile, materica di una interiorità che vuole produrre reazione certa e non superficiale, che mette in cortocircuito l’interno con l’esterno, che lascia tracce indelebili di memoria in chi incontra l’opera.
Certo è che l’ansia di una pittura che vada oltre il comunque già ampio limite di un aggiornato naturalismo resta in Astolfi, a mio avviso, assolutamente prioritaria. L’artista di Roseto degli Abruzzi ha nel suo DNA una indubbia vocazione verso il grande informale fatto di segno, gesto e materia. Aggiungendovi anche alcune variazioni del dripping italiano oggi in uso in molti Maestri contemporanei. Anche se la dominante resta comunque il colore come magia, evocazione, comunicazione, presagio.

Valerio Grimaldi

 

 “Nel percorso pittorico di Astolfi, viaggio identificativo a ritroso, continua ad avere peso, come in quasi tutto l’informale italiano, l’aspetto, in un certo senso, “compositivo” e “costruttivo” e si caratterizza felicemente per le tonalità e le luminosità mediterranee, ricche di appeal e declinate secondo un affabulatorio e ormai ben riconoscibile codice linguistico.”

Marialuisa De Santis


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