Descrizione: PENNARELLO SU TELA MASSIMILIANO SGRO' ' TIME TO DIE ' dimensioni L 50 x H 50 cm.
Pennarello su tela - Titolo " Time to die " by Massimiliano Sgrò .
Anno 2021 - Dimensioni L 50 x H 50 cm.
Opera Unica. - Certificato di autenticità.
" Premettendo che il mio stile si ispira per lo più al "fumetto", al mondo del tatuaggio, al surrealismo e per un certo senso anche al minimalismo. In tutto questo insieme, non riesco ad identificarmi completamente in nessuno di questi "generi". Esprimo ciò che ho da far vedere attraverso l'utilizzo esclusivo del nero sul bianco, raramente uso i colori, non sento di poter dare l'effetto che desidero far percepire alle persone usando i colori. "
Massimiliano Sgrò
" Time to die " L'ispirazione è nata alla vista di un'ape morta, la stessa viene presentata dentro una membrana, essa si trova tra la vita e la morte, e non si limita a sfruttarne il significato ma lo vanifica per il significato stesso dell'esterno della membrana: l'ignobiltà. È una critica diretta al genocidio della specie in questione ma può essere estesa e reinterpretata per qualsiasi essere vivente, umano o non. Tende al grottesco e all'astratto, poiché il marcio è presente alla morte dell'ape, è la corruzione della purezza.
L'arte figurativa riguarda la rappresentazione di immagini riconoscibili del mondo intorno a noi, a volte fedeli e accurate, a volte altamente distorte. Non ha importanza l’estrema fedeltà al reale, purché questo venga in qualche modo raffigurato.
La pittura è l'arte che consiste nell'applicare dei pigmenti a un supporto per lo più bidimensionale, come la carta, la tela, la ceramica, il legno, il vetro, una lastra metallica o una parete. Il risultato è un'immagine che, a seconda delle intenzioni dell'autore, esprime la sua percezione del mondo o una libera associazione di forme o un qualsiasi altro significato, a seconda della sua creatività, del suo gusto estetico e di quello della società di cui fa parte. Chi dipinge è detto pittore o pittrice, mentre il prodotto finale è detto dipinto.
Massimiliano Sgrò
Classe 99, nasce nella città di
Messina, ma già in tenera età, abbandona la propria terra per trasferirsi nella
provincia di Brescia con la sua famiglia.
Sin da bambino disegnava
continuamente, spaziando da automobili ad anime e poi ancora ad animali.
Durante l’ultima fase della sua
infanzia inizia a prodigarsi come autodidatta nel replicare personaggi
appartenenti all’animazione giapponese e a creare scenari preistorici
contenenti dinosauri nelle foreste, al contempo creava fumetti con personaggi
originali, ispirati dalle influenze presenti in quel periodo.
Nelle prime fasi dell’adolescenza
immagina mondi sconfinati con specie animali irreali, per lo più ispirate al
mondo rettile. Arriva ad immaginare un vero e proprio ecosistema che varia da creature possenti, alte oltre i
100 metri, a piccole creature umanoidi e ibridi biotecnologici (robot-rettili).
Nel mezzo della adolescenza abbandona
temporaneamente la sua devozione al disegno, un po’ per un orientamento
professionale sbagliato ed un po’ per il menefreghismo tipico di quell’età.
All’età di 19 anni, stufo della piega
che il corso aveva preso, decide di buttarsi nella professione del tatuatore e
provare così ad avere una vita che possa gratificarlo e soddisfarlo a livello
professionale e personale.
Lentamente riprende in mano il
proprio desiderio di essere riconosciuto per ciò che poteva raffigurare tramite
il disegno.
Dopo la fine del corso, ottenuta la
qualifica, cerca senza successo di farsi prendere sotto l’ala di un tatuatore
più esperto che potesse insegnargli a migliorare la tecnica, quindi il suo
stile si è sviluppato in maniera autodidattica, tutt’ora realizza tatuaggi.
Tutto ciò lo ha portato a capire il
suo stile, che non ancora ben definito, afferma di ispirarsi al mondo del
tattoo, del cartoon, ed anche del surreale e del minimalismo.
Il tutto viene caratterizzato dalla
assenza di colori e quindi del solo utilizzo del nero su bianco.
Dunque capisce che oltre al tentare di affermarsi nel mondo del tatuaggio, ha bisogno di farlo in primis nel mondo dell’arte contemporanea, cercando di distinguersi con il modo in cui rappresenta le cose.
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