Descrizione: ACRILICO SU TELA ALESSANDRO ANDREUCCETTI ' GIOCHI DI LUCE TRA I GRAPPOLI D 'UVA ' dimensioni L 60 x H 60 cm.
Acrilico su tela - Titolo " Giochi di luce tra i grappoli d'uva " by Alessandro Andreuccetti .
Anno 2019 - Dimensioni L 60 x H 60 cm.
Opera Unica - Certificato di autenticità.
La pittura acrilica è una tecnica pittorica nata in epoca relativamente recente.
Le vernici sono prodotte con polveri colorate (pigmenti) mischiate con una resina acrilica di essiccazione variabile, generalmente veloce.
Caratteristiche della pittura acrilica è la rapidissima asciugatura, facile stesura e la traslucidità una volta asciutta.
La pittura è l'arte che consiste nell'applicare dei pigmenti a un supporto per lo più bidimensionale, come la carta, la tela, la ceramica, il legno, il vetro, una lastra metallica o una parete. Il risultato è un'immagine che, a seconda delle intenzioni dell'autore, esprime la sua percezione del mondo o una libera associazione di forme o un qualsiasi altro significato, a seconda della sua creatività, del suo gusto estetico e di quello della società di cui fa parte. Chi dipinge è detto pittore o pittrice, mentre il prodotto finale è detto dipinto.
Alessandro Andreuccetti
Sono nato a San Gimignano, Italia, nel 1955. Ho studiato arte e architettura a Firenze quindi ho iniziato il mio lavoro nel 1980. Attraverso i miei lavori voglio analizzare e rappresentare la vita che mi circonda o che mi passa vicino, sfiorandomi appena. I miei soggetti preferiti sono le figure umane immerse nel loro mondo, colte, cioè, in pose e atteggiamenti che ne individuano lo stato d’animo e suggeriscono la loro personalità. Ciò che mi interessa maggiormente è scoprire le relazioni tra forme e colori che si evidenziano dall’osservazione attenta della realtà e tutto questo si estrinseca in una rappresentazione strettamente personale dell’oggetto. Mediante il filtro dei miei lavori gli osservatori possono pertanto cogliere il punto di vista mio personale, ma sono anche liberi di interpretare il soggetto a loro piacimento, partecipando così alla ri-creazione ideale dell’opera. In definitiva con i miei colori, i miei disegni, le forme che dipingo io suggerisco una possibile interpretazione della realtà, la mia, ma il caso rimane aperto alle infinite possibilità dell’esperienza personale di ciascuno.
Le idee
Ogni dipinto ha una sua storia e una sua personale gestazione. Tutto può contribuire alla scintilla iniziale, una foto, una frase, una musica. Prima di iniziare passo molto tempo pensando al design generale della nuova tavola, agli schemi di colori da utilizzare, a cosa mettere in evidenza e cosa lasciare in secondo piano. Generalmente prendo molti appunti, faccio schizzi, provo dei colori, ombreggiature, scompongo il soggetto in porzioni che poi ricompongo diversamente, schematizzo varie soluzioni compositive. Tutto questo processo può durare giorni oppure settimane però quando è il momento di dipingere il lavoro viene giù filato senza ripensamenti.
I materiali
Opere su carta. Utilizzo gli acquarelli sulla carta fatta a mano con stracci di cotone, è una carta bellissima, importata dall’India, pesante e rugosa, con una sua forte personalità che richiede molta attenzione ed esperienza per padroneggiarla. Opere su tela. Gli acrilici mi permettono di lavorare in maniera analoga agli acquarelli su superfici diverse dalla carta e mi garantiscono grande libertà espressiva.
VEDI TUTTE LE OPERE DI ALESSANDRO ANDREUCCETTI
EXHIBITIONS
2017
Group Show – Luigino Ghezzi
& Amici – Figure e altro. Scriptorium dell’Abbazia di San Galgano,
Chiusdino.
Group Show – A cavallo
dell’anno. Magazzini del sale, Siena.
Group Show – paesaggi Italiani
III – Fiano Romano, Galleria Giuliani.
Group Show – “Signora Maestra la pittura è una donna gentile”, Villa La Rinchiostra a Massa Museo Guadagnucci.
2016
Three people show – Arte in
toscana con gli artisti Andreuccetti, Manzi, Masini. San Gimignano, Palazzo
della Cancelleria.
Three people show – Impressioni
di Settembre con gli artisti Andreuccetti, Manzi, Masini. Casole d’Elsa.
Group Show – Donna, la creatura
più bella” Opere di tre Maestri Contemporanei: Sergio Manzi, Alain Bonnefoit,
Alessandro Andreuccetti. San Gimignano, Palazzo della Cancelleria.
Group Show – “Viaggio in
Toscana”, cinque artisti tra Pienza e San Gimignano: Giuditta Scorcelletti,
Alessandro Andreuccetti, Tiziano Guerrini, Sergio Manzi, Enrico Paolucci. San
Gimignano, Palazzo della Cancelleria.
Solo Show – “Pitture”. San Gimignano, ART STUDIO – Compagnia degli Artisti.
2015
Group Show – San Gimignano,
Palazzo della Cancelleria
Solo Show – San Gimignano,
Caffè Torre Guelfa
Group Show – Roma, Galleria
Giuliani, Paesaggi italiani 2
Group Show – Roma, Arteperoggi
2014
Solo Show – San Gimignano, Caffè Torre Guelfa
2013
Solo Show – Firenze, Galleria
del Gruppo Donatello
Group Show – Bari, “Il Grido Taciuto: dal dolore alla solidarietà” , Galleria Vernissage
2012
Invitational – Padova, “XII
Biennale dell’Acquarello di Albignasego”
Solo Show – Montelupo F.no,
Colline toscane, Sala espositiva Banca di Cambiano
Solo Show – Gaiole in Chianti, Oltre la collina, Sala espositiva Società Filarmonica
2011
Solo Show – Firenze, Villa
Vogel, “3 Artisti a Villa Vogel”
Group Show – Cremona, “Liriche essenzialità” – Galleria d’arte Immagini Spazio Arte
2010
Group Show – Taormina, “100
Pittori a Taormina”, Palazzo Duchi di Santo Stefano
Group Show – Incheon, Korea Global Network of Watercolors Painter
Invitational – Shanghai, International Watercolour Biennial Exhibition, Shanghai Quanhua Gallery
2009
Solo Show – San Gimignano, Caffè Torre Guelfa
2008
Group Show – San Gimignano,
“Dal XX al XXI secolo Artisti a San Gimignano”, Galleria d’Arte Manzi
Group Show – Cuneo, “Acquarello
che passione”
Group show – Saint-Laurent-sur-Gorre, 13e SALON de l’AQUARELLE en
LIMOUSIN (Fr)
Group show – Firenze, “Arte
Contemporanea Italiana”, Galleria La Pergola Arte
2007
Group Show – Porto
Sant’Elpidio, “Arte sacra, Ieri e oggi”, Galleria La Tavolozza
Group Show – Firenze, “Paesaggi
metropolitani”, Galleria La Pergola Arte
2006
Solo Show – Firenze, “Tuscany
Hills” –Palazzo Panciatichi, Consiglio Regione Toscana
Solo Show – San Gimignano,
Galleria d’Arte Manzi
2004
Group Show – Certaldo,
“Certaldo in cornice” –Palazzo pretorio
2003
Solo Show – San Gimignano,
Galleria d’Arte Palazzo Pratellesi
…..
1979
Solo Show – Roma, Galleria
“Ieri e Oggi”
1978
Solo Show – Volterra, Galleria
“Daniele da Volterra”,
FEATURED ARTIST
- Etichette d’autore per
Famiglia Semplici, Vagliagli – Siena, Italy
- Poster and advertising for Wine an Oil, San Gimignano, Italy
BOOKS
- L’Acqua di Siena, Comic
Book
- Roccastrada, Storia di una terra antica, Comic Book
Il percorso artistico di
Alessandro Andreuccetti è classico, la sua formazione si è svolta presso la
facoltà di Architettura e l’Accademia di Belle Arti di Firenze, ma la passione
per la pittura, il segno grafico e il fumetto è maturata fin da ragazzo.
Quest’ultimo aspetto si è sviluppato parallelamente all’attività pittorica e
continua a fornire all’artista riconoscimenti continui e notevoli
soddisfazioni. Tra i progetti in atto è degna di nota la collaborazione con la
Banca CRAS di Sovicille per la realizzazione di alcuni libri di storia del
territorio a fumetti, particolarmente adatti alla diffusione scolastica. Dal
1978 ha iniziato a dipingere e ad esporre in numerose personali e collettive
nazionali. Le sue prime ricerche pittoriche si sono indirizzate principalmente sulla tecnica dell’acquarello che l’artista ha sentito congeniale alla sua
necessità espressiva e canale prediletto di comunicazione grazie alla velocità,
alla versatilità e alla resa d’impatto tipiche di questa tecnica. A seguito di
questo primo periodo l’attenzione di Alessandro si è spostata sulla ricerca di
tecniche espressive diverse tra le quali il pastello, l’olio e l’acrilico. La conoscenza di tecniche differenti garantisce una continua sollecitazione per
l’artista che sfida sé stesso alla ricerca di una comunicazione viva, resa
dinamica da pennellate a volte morbide, lunghe e strascicate o spezzate e
scomposte. La luminosità dell’acquarello che viene steso sulla carta bianca e
gradualmente scurito con morbide campiture di colore, si contrappone all’uso dell’acrilico che dall’oscurità iniziale del supporto trattato con preparazioni
scure, lascia emergere grande luminosità con la progressiva stesura del colore.
I paesaggi sono la summa della sua ricerca improntata sulla libertà espressiva,
tecnica e coloristica. Questi scorci risultano oggettivi solo per alcuni
richiami al dato naturale come le colline e i cipressi che punteggiano e
ricordano le nostre campagne toscane, ma il dato naturale è solo la scusa per
l’esplorazione di un continuo intersecarsi di piani che divengono macchie
colorate. L’occhio si perde tra le zone di colore che si sovrappongono e che
lasciano una sensazione in bilico tra il dato oggettivo e l’informale. I tratti
quasi macchiaioli degli scorci paesaggistici sembrano dissolversi nella
morbidezza dei toni acquerellati che distruggono le forme. La realtà oggettuale
è lo spunto primario per l’artista che appunta uno scorcio, un dettaglio rapito
dal quotidiano, una sensazione di fronte al dato naturale per analizzarlo
successivamente in studio; ne deriva una pittura meditata e filtrata attraverso
una personalissima visione. La sua tavolozza si fonda sull’uso di toni terrosi
come gli ocra, i bruni , i Terra di Siena rivitalizzati dalla contrapposizione
con i rossi carichi dei tramonti, i blu cobalto dei cieli carichi di nubi e i
verdi scuri che danno vita ad opere vive e dinamiche. Gli scorci di boschi
autunnali ricchi di sfumature dai rossi e i gialli accesi , i verdi oliveti
sono lo spunto per analizzare la contorsione dei rami, il loro nascondersi e
riapparire nel fitto ombroso del bosco, essi rappresentano un continuo stimolo
per l’artista che è attratto dal grafismo di queste forme e da una ricerca
coloristica senza tregua. La stilizzazione dei tronchi degli alberi si fonde
con le macchie di colore che lo contornano creando, uno sfaldamento di forme
che toglie ogni contorno. La semplificazione formale
e il grafismo pulito del tratto nella descrizione di tronchi d’albero sinuosi
come nell’opera intitolata semplicemente “Albero”, richiama alla memoria
le suggestioni delle stampe giapponesi prodotte tra il XVII e il XIX secolo
divenute protagoniste del Giapponismo, ovvero l'influenza che l'arte giapponese
ha avuto sull' Occidente, in particolare sugli artisti francesi della metà
dell’Ottocento. Queste stampe erano impostate sulla rappresentazione
bidimensionale, e quindi sul colore piatto e l'assenza di chiaroscuri, ma
dinamica. In quest’opera la linea curva, semplice e sinuosa suggerisce l'idea del
movimento. Per l’artista il Giappone rappresenta un orizzonte di arte e di
vita, è un vero punto di riferimento . Il gesto calibrato e pensato di
quell’arte crea una relazione tra pensiero e pittura. La poesia che emerge dai
tratti eleganti dei maestri orientali spinge Alessandro verso la ricerca
dell’espressività più sentita e più magica che è insita nella natura.
Andreuccetti osserva con attenzione e grande ammirazione questo stile e
sviluppa una grande attenzione nel tratteggio di linee che esaltano la forza e
l’eleganza della natura. A questa ricerca libera, dinamica e a tratti informale
fanno da contraltare le opere dove è protagonista il disegno, il modellato e la
plasticità della figura umana o del cavallo. Le forme scolpite dalla luce,
scattanti, nervose e imponenti o morbide e palpitanti delineate con un tratto
pulito di carboncino o pastello, attraggono l’artista nella difficoltà ed arditezza
degli scorci proposti. Il modellato è il soggetto di opere nelle quali il
colore non appare che in minima parte. Il cavallo è forse il miglior strumento
di analisi di queste caratteristiche per la dinamica interna e la complessità
dell’incontro di forze che lo rendono vero. Il movimento vibrante, il modellato
possente e l’eleganza dei movimenti si inseriscono perfettamente nella ricerca
dell’artista che come una sorta di virtuosismo, indaga la figura dell’animale
tratteggiando linee mosse.
Altrettanto interessanti risultano
gli studi sugli angeli berniniani di Castel S. Angelo. Le forme morbide e
delicate degli angeli di Bernini, tratteggiate ad acquarello, scevre da ogni
carica di tipo religioso, sono frutto di un interesse dell’artista per queste
creature piene di mistero. Notevolmente interessanti sono gli ultimi acquarelli
di Andreuccetti rivolti allo studio di personaggi che popolano le strade di
immaginarie metropoli. Soprattutto si tratta di musicisti di strada fissati
nella concentrazione dell’interpretazione di un pezzo. La componente
iperrealista di queste opere è solo un aspetto superficiale poiché l’artista,
come nella realizzazione di scene di paesaggio, trae solo lo spunto iniziale
dalla realtà che non viene riprodotta in modo pedissequo ma meditata e
composta. Tra queste opere la più interessante è “Street people”, un colorato e
vivace acquarello che con un linguaggio fortemente contemporaneo, coglie il
dinamismo e la freneticità di una classica giornata metropolitana. Quest’opera
è stata selezionata per partecipare alla Biennale dell’acquarello di Shangai
che si terrà il prossimo aprile.
L’arte di Andreuccetti si snoda in un
continuo zig-zag di tematiche d’interesse all’interno della quale trovano
spazio aspetti legati all’oggettualità e all’informale; molto spesso il confine
si perde e l’artista dà vita ad una compenetrazione e ad una fusione di stili
diversi.
SIENA 21.02.2011
CRISTINA BROGGI
Oniriche, come un sogno
marziano, le Torri di San Gimignano si materializzano un po’ alla volta nella
nebbia ‘rubesta’ che le avvolge. Chissà cosa avrebbe pensato Dante davanti a
questi colori: forse alla città di Dite, coi suoi mesti riverberi di fiamma,
nel rosse già repagano del suo Inferno. Mi chiedo sempre ‘chissà cosa avrebbe
pensato’ o detto qualcuno dei personaggi storici che bazzico, guardando quello
che sto guardando io: le cose che sopravvivono, che furono ‘loro’ ed ora sono
nostre, consumate, rielaborate, metabolizzate, modellate dal continuo fluire di
un tempo/marea che avanza e rientra, sminuzzando scogli, levigando promontori,
riducendo a sabbia minuta uomini e cose…Me lo chieso, e poi non so rispondere.
Queste strade, questi scorci, queste foreste incantate di riverberi purpurei e
violetti, di acide verdosità, questi campi combusti dall’incendio di infiniti
tramonti, queste caligini estive in cui si perdono i contorni, tremuli
nell’ondeggiare lieve dell’afa…Queste stesse sensazioni cromatiche altri prima
di noi le hanno percepite, prima che Alessandro Andreuccetti le immobilizzasse in
palpiti intensi e personalissimi e ce le testimoniasse su carte spesse, intrise
d’acque colorate e dense di emozioni. Come le avranno viste ‘loro’, il nostro
‘prima’ – e poi come le potranno vedere altri ‘loro’, il nostro ‘dopo’- le
fiabesche stradine alla fine delle quali, lontano lontano, c’è sicuramente la
casa di una vecchia fata in attesa di bambini da iniziare, o le foreste dove
volteggiano nel vento elfi marittimi, salmastri, silenziosi, dimenticati…
Ci muoviamo su sfondi che altri hanno
pensato, costruito, narrato, dipinto, scolpito, progettato, demolito,
rifondato, nel mutare continuo di scena nella lanterna magica di vite vissute e
dimenticate; Giotto, o Lorenzetti, o l’Angelico, hanno percorso questi stessi
nostri sfondi, gli stessi colori che Andreuccetti imprigiona nella sua rete
acquosa, osservando la tormentosa sopravvivenza degli ulivi, l’inquieto
aggrovigliarsi del bosco col cespuglioso profilo della macchia, il morbido,
femmineo dispiegarsi collinare delle groppe d’erba e d’argilla; il mutevole
divenire della luce nell’ordine del giorno, dalle inconsistenze perlacee
dell’alba all’indaco screziato di lapislazzuli che precede la notte, o in
quello delle stagioni, ora verdi scintillanti di primavera, ora torpide d’ori
estivi già screziati d’autunno, ora legnose, algide di nudità invernali.
Anche Andreuccetti, come già gli
innamorati del ‘paese dove fioriscono gli aranci’, gli insancabili
acquerellisti del Gran Tour, o i paesaggisti inglesi persi nelle campagne
romane tra pecore e rovine, ci guida in un viaggio tra i colori del tempo nella
straordinaria varietà di uno spazio collinare dove il profilo giuridico dei
confini si definisce con l’artificio grafico dei cipressi, dove l’avidità del
possesso si stempera nell’armonia della forma, dove le ‘case da signore’ sono
quasi meno belle di quelle ‘da lavoratore’. Così il suo pennello ci conduce,
curioso, tra le calde vie di San Gimignano, rosse di storia o notturne di
china, a ridosso di boschi a foglie di farfalla, nelle bluaggini temporalesche
o nell’infinito verde dei campi giovani di grano. Con i suoi cromatismi egli
riesce, assai meglio di quanto non sia possibile allo storico, ad evocare lo
spessore del tempo insito nelle cose, il loro ucronico significato di
compendio. Così grazie alla luce, prima tra le ‘opere’ della creazione – anche
di quella artistica - egli esprime la sostanza immateriale della durata, la
patina del divenire, l’essenza delle generazioni che quel tempo hanno
attraversato e vissuto percorrendo gli stessi luoghi e guardando gli stessi
colori.
Anna Benvenuti (Università di
Firenze)