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FOTOGRAFIA MASSIMO PELAGAGGE ' IL DUOMO ' dimensioni L 40 x H 50 cm.

Fotografia - Titolo " Il Duomo " by Massimo Pelagagge . Tecnica: Fotografia Analogica Stenopeica manipolata in sviluppo. Edizione: edizione di 7 stampe misura... continua

Fotografia - Titolo " Il Duomo " by Massimo Pelagagge .

Tecnica: Fotografia Analogica Stenopeica manipolata in sviluppo.

Edizione: edizione di 7 stampe misura variabile + 2 p.a.

Stampa: digitale su carta 100% cotone Magnani, inchiostri carbon, base Stampa eseguita da ACSAF.

Anno 2016 - Dimensioni L 40 x H 50 cm. Ediz. 1/7

Opera Unica - Certificato di autenticità. Firmata sul retro.


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#Massimo Pelagagge #Fotografia #Figurativo #40x50 #Digital Art

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Descrizione: FOTOGRAFIA MASSIMO PELAGAGGE ' IL DUOMO ' dimensioni L 40 x H 50 cm.


Fotografia - Titolo " Il Duomo " by Massimo Pelagagge .

Tecnica: Fotografia Analogica Stenopeica manipolata in sviluppo.

Edizione: edizione di 7 stampe misura variabile + 2 p.a.

Stampa: digitale su carta 100% cotone Magnani, inchiostri carbon, base Stampa eseguita da ACSAF.

Anno 2016 - Dimensioni L 40 x H 50 cm. Ediz. 1/7

Opera Unica - Certificato di autenticità. Firmata sul retro.

L' Arte digitale e la new media art hanno guadagnato un ruolo non trascurabile in una cultura sempre più dominata dal visuale.

L'arte figurativa riguarda la rappresentazione di immagini riconoscibili del mondo intorno a noi, a volte fedeli e accurate, a volte altamente distorte. Non ha importanza l’estrema fedeltà al reale, purché questo venga in qualche modo raffigurato.





Massimo Pelagagge.

 

Ha iniziato a fotografare fin da giovanissimo spaziando in molti ambiti, utilizzando indifferentemente il bianconero e il colore. Nel 2014 riceve l’onorificenza Artista della Fotografia Italiana. Da questi anni di esperienza sente l’esigenza di trovare un nuovo mezzo espressivo e lo trova tornando agli albori della fotografia, utilizzando la tecnica della fotografia stenopeica.

Utilizza macchine autocostruite per realizzare una fotografia lenta, meditata, dai tempi lunghi che va immaginata prima dello scatto, capace di catture frammenti di tempo in divenire. In fase di sviluppo, con opportune manipolazioni, accentua volutamente le naturali imperfezioni creando immagini oniriche dove il tempo appare come sospeso.

Ha esposto in fiere e gallerie a Milano, Varese, Parma, Venezia, Massa Marittima, Colorno, Gliwice, Siena.

  

VEDI TUTTE LE OPERE DI MASSIMO PELAGAGGE


Mostre:


Immagini Imperfette

Personale Siena Settembre 2022

Muri 

Collettiva Massa Marittima - Palazzo Abbondanza Agosto 2022

San Valentino Arte 2022   

Collettiva Terni Museo diocesano e capitolare  Febbraio 2022

Piccola Poesia Antica   

Personale Massa Marittima Galleria d'arte "Spazio Grafico"  Dicembre 2021

Art Parma Fair 2021

Collettiva Parma Biancoscuro Art Exibition  Ottobre 2021

L’Orizzonte Imperfetto

Personale Massa Marittima Molinpresso Centro Espositivo  Agosto 2021

Art Parma Fair 2020

Collettiva Parma Biancoscuro Art Exibition Ottobre 2020

Immagini stenopeiche 

Personale Varese Galleria Shocases Ottobre 2020

Premio Rossana Orlandi 

Personale Milano Galleria Rossana Orlandi Dicembre 2019

MY LIFE ON HOLD - Photographic Eye 

Collettiva Venezia Galleria Visioni Altre Giugno 2019

Slow Photo 2019 

Collettiva Massa Marittima - Complesso Le Clarisse Aprile 2019

MIA PHOTO FAIR 2019 

Personale Milano Marzo 2019

Slow Photo 2018 

Collettiva Massa Marittima - Complesso Le Clarisse Maggio 2018

Visioni Imperfette   

Personale Massa Marittima Galleria d'arte "Spazio Grafico"  Novembre 2017

ColornoPhotolife 

Collettiva Colorno Novembre 2017

Offo VII Polish Festival of Pinhole Photography 

Collettiva Gliwice - (Polonia) Novembre 2017

La Città Invisibile 

Collettiva Grosseto Settembre 2017

Photographando 2017 

Collettiva Massa Marittima – Palazzo Abbondanza Agosto 2017

Slow Photo 2017   

Personale Massa Marittima - Complesso Le Clarisse Maggio 2017

Slow Photo 2016 

Collettiva Massa Marittima - Complesso Le ClarisseAprile 2016


Premi:

Vincitore ex aequo Premio Rossana Orlandi, MIA Photofair 2019

Vincitore Biancoscuro Art Contest 2019

Vincitore collettiva Biancoscuro Art Contest Winter edition 2019

Vincitore collettiva Biancoscuro Art Contest 2020

Vincitore BACinstaedition Maggio 2021

Vincitore collettiva Biancoscuro Art Contest 2021

Vincitore ex aequo San Valentino arte 2022

Vincitore Premio Copertina Biancoscuro Art Contest 2022

 

Pubblicazioni:

Articolo            Rivista Arte “la Toscana” settembre 2017

Intervista          Rivista Fotocult  ottobre 2017

Intervista          “La concretezza dell’onirico” Discorsi Fotografici Magazine  giugno 2019

Articolo             Rivista Arte “Biancoscuro Magazine” n°42 ottobre 2020

Pubblicazione  Pagina intera interna su Rivista Arte “Biancoscuro Magazine”n°47 ottobre   2021

Catalogo          Asta Gigarte n.19 Arte Moderna e Contemporanea 8 Settembre

                        2022 Autore selezionato Casa di Aste Gigarte Viareggio

Pubblicazione  Menzione Rivista Arte “Biancoscuro Magazine” n°35 agosto/settembre 2019

Pubblicazione  Menzione Rivista Arte “Biancoscuro Magazine” n°43 gennaio 2021

Pubblicazione  Menzione Rivista Arte “Biancoscuro Magazine” n°48 ottobre/novembre 2021

Pubblicazione  Pagina over the cover (4° di copertina) su Rivista Arte “Biancoscuro Magazine” n°55 dicembre 2022

Catalogo          Biancoscuro Art contest 2019

Catalogo          Biancoscuro Art contest 2020

Catalogo          Biancoscuro Art contest 2021

Catalogo          Biancoscuro Art contest 2022

Catalogo          San Valentino arte 2022

Catalogo          Mostre collettive diffuse on site “Occupazione” 2021 


Collaborazioni:

Fotografie per il Catalogo della mostra

"Lasciatemi sognare"  Aprile 2022 Avellino  Del pittore Fabio Calvetti


Fotografie per il Catalogo della mostra "Caro Messer Durante L’Alighiero"

Maggio 2022 Monteriggioni Del pittore Fabio Calvetti

 

Fotografie per il Catalogo della mostra (in corso di realizzazione)

Novembre 2022 Piombino Del pittore Giorgio Giuggioli

 

Fotografie per il Catalogo della mostra (in corso di realizzazione)

Dicembre 2022 Monteriggioni Del pittore Alessandro Grazi


Massimo Pelagagge

Immagini stenopeiche nel nome di una fotografia lenta, meditata, capace di  accogliere frammenti di un tempo in divenire; nel nome di una fotografia imprevedibile, dove il controllo è arduo e ci si deve confrontare con gli errori fidando solo nell’esperienza, nella capacità di trasformare le imperfezioni in nuove possibilità, la pazienza in una virtù. Una grande pazienza: Massimo Pelagagge, usando solo una fotocamera stenopeica, crea foto singole ma anche dittici e trittici che paiono dilatare ancora di più il tempo, per aprirsi verso l’infinito degli orizzonti marini della “sua” Maremma e poi incunearsi tra arcate pietrose e possenti che rimandano a un passato quasi arcaico. Evocative e misteriose le sue immagini sono simili a visioni con gli occhi socchiusi. Ricordano sogni dove la realtà fa baluginare il suo lato nascosto e inafferrabile, per invitarci a guardare meglio e ridare profondità al mondo.

Gigliola Foschi

 

SAN VALENTINO ARTE 2022

1° Classificato ex Aequo

MASSIMO PELAGAGGE

Il sistema dell'arte ha considerato per troppo tempo la fotografia come una delle forme di espressione di secondo piano nei confronti di quelle storicamente considerate le regine delle arti visive, la pittura e la scultura. Se è vero che negli ultimi anni le cose sono cambiate è anche vero che troppo spesso questa forma d'arte continua ad essere letta e trattata come cosa separata e distinta dalle altre.

Nello scenario offerto dalla fotografia c'è un pianeta a sé, quello di chi fa fotografia  stenopeica, che si caratterizza per un pensiero "altro" in un mondo in cui i moderni mezzi di comunicazione offrono a chiunque la possibilità di produrre immagini che a milioni attraversano per lungo e per largo il pianeta abbattendo confini fisici, geografici e culturali.

Massimo Pelagagge da decenni sviluppa una ricerca sulla luce che è figlia di un pensiero che lo porta al confronto con il mondo che ci è dato in modi e soprattutto, tempi, diversi da quelli che impegnano gran parte degli umani.

Odia le facili soluzioni, buone per tutto e per tutti, e quindi le macchine di legno con cui lavora preferisce costruirsele da solo. Sono un pensiero forte e una specie di fuoco interiore quelli che lo accompagnano nell'intero processo creativo di ogni singola immagine: dalla costruzione del mezzo migliore e dalla definizione delle misure della fessura da cui far entrare la luce, ai tempi di esposizione che dalla decina di secondi possono arrivare all'ora, alla lavorazione e alle diverse manipolazioni in sviluppo.

Ha il controllo e la decisione su ogni singolo passaggio e nulla lascia al caso.

Una specie di alieno in un mondo omologato e appiattito sulla produzione di immagini che dopo un istante sono già vecchie e superate da milioni di altre. Il pensiero contro il nulla e l’inutile. Un pensiero che si fa luce, senza bisogno di intermediari e mediazioni.

 

Franco Profili

Febbraio 2019

Massimo Pelagagge, L’orizzonte imperfetto

Immagini stenopeiche nel nome di una fotografia lenta, meditata, capace di accogliere frammenti di un tempo in divenire; nel nome di una fotografia imprevedibile, dove il controllo è arduo e ci si deve confrontare con gli errori fidando solo nell’esperienza, nella capacità di trasformare le imperfezioni in nuove possibilità, la pazienza in una virtù. Una grande pazienza: Massimo Pelagagge, usando solo una fotocamera stenopeica, crea foto singole ma anche dittici e trittici che paiono dilatare ancor di più il tempo, per aprirsi verso l’infinito degli orizzonti marini della “sua” Maremma e poi incunearsi tra arcate pietrose che rimandano a un passato quasi arcaico.  Ponendosi rasoterra (cioè allo stesso livello delle lastre possenti che formano il selciato delle strade) lo sguardo sembra aprirsi un varco, un tunnel visivo, proteso verso un ristretto arco luminoso che, fra grandi ombre, si apre all’orizzonte. Come se, nell’oltre del buio, ci fosse la possibilità di un respiro, o di un pertugio lucente, o di un raggio abbagliante che da laggiù ci guarda e ci interpella. Tali tunnel visivi sono sempre a doppio senso: non si tratta semplicemente di una sorta di binocolo o di faro, per districarsi fra le penombre e mirare più lontano incorniciando magari un ulivo o una casa.  Essi creano anche, per converso, una corrente visiva opposta: sembrano infatti dar vita a uno sguardo nebuloso, inafferrabile che sorge, che spunta da un lontano altrove per fissare, enigmaticamente, proprio noi. Del resto, quella di essere osservati da uno sguardo altro, è sensazione ricorrente in queste immagini di Pelagagge: come se tutto si giocasse a partire dallo sfuocato lampo d’occhi con cui una maschera indefinibile emerge dall’orizzonte incerto del senso per chiedere a noi quale sia il senso della vita.   Evocative e misteriose le sue immagini sono simili a visioni con gli occhi socchiusi. Ricordano sogni dove la realtà fa baluginare il suo lato nascosto e inafferrabile, per invitarci a guardare meglio e ridare profondità al mondo.

  

MASSIMO PELAGAGGE

PICCOLA POESIA ANTICA

Galleria Spaziografico ospita una mostra intensa e di grande poesia di un fotografo raffinato e sperimentatore: Massimo Pelagagge.

Massetano, presidente del Fotoclub della città, Pelagagge presenta una collezione preziosa con opere frutto di una ricerca fotografica stenopeica, realizzate con una macchina fotografica di sua costruzione alla quale è arrivato dopo una esperienza trentennale in questo campo.

Sospese nel tempo e nello spazio, le sue immagini fissano dimensioni immaginifiche in cui l’unica chiave di lettura è quella intima e poetica. Opere uniche, dove la ricerca si spinge oltre il mezzo fotografico, dove la prima impressione sulla pellicola diventa la base di partenza per gli interventi dell’autore. In fase di sviluppo l’artista trasforma la fotografia in un’opera unica e riconoscibile dove i difetti vengono valorizzati, alla ricerca di sensazioni e di emozioni profonde da trasmettere all’osservatore.

Una tecnica antica in cui il tempo di posa si dilata e la precisione della composizione diventa canone fondamentale per la riuscita di ogni singolo scatto, di ogni singola parte della storia che Pelagagge desidera raccontare.

Dopo essere tornato all’essenziale con la macchina stenopeica, ha intrapreso una nuova sperimentazione, togliendo la macchina fotografica stessa: attraverso la manipolazione sapiente, l’esposizione luminosa e le reazioni chimiche guidate, Pelagagge crea immagini dove il soggetto viene scolpito direttamente dalla luce.

Nella serie denominata “Herbarium”, che in questa mostra propone in anteprima, ha dato vita ad uno studio sulle forme del regno vegetale proponendo immagini intense, riconoscibili e mai banali, dove l’osservatore si trova immerso in una natura distinguibile, eppure nuova.

A Massimo Pelagagge abbiamo rivolto due domande per approfondire la sua poetica:

Quanto è importante per te la sperimentazione?

La sperimentazione è fondamentale per me, le mie opere nascono dall’esigenza di uscire dall’omologazione e dalla moltiplicazione delle immagini. Il fruitore odierno è sovraesposto a una molteplicità di immagini belle e patinate che omologano anche il suo gusto. La mia ricerca invece mi spinge a creare immagini concettuali, uniche nella loro semplice complessità.

Perché la scelta di utilizzare la macchina stenopeica?

Nonostante ci siano macchine fotografiche potenti, con l’utilizzo di un mezzo fotografico ‘povero’ intendo dimostrare che è possibile creare opere d’arte grazie alla sapienza e alla sensibilità. L’opera d’arte non è preclusa a nessuno e si possono creare ottime fotografie con mezzi minimi ed essenziali, utilizzando soggetti da indagare nel loro spirito più che nella loro bellezza.

Lo spirito dell’artista racchiuso in uno scatto, in una piccola poesia antica.

A cura di Gian Paolo Bonesini e Carla Moscatelli

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