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OPERE-FOTOFZZFI-GIUSEPPEPICCIONE-CECILIA

DIGITAL ART GIUSEPPE PICCIONE ' CECILIA ' dimensioni L 100 x H 100 cm.

Digital art - Titolo " Cecilia " by Giuseppe Piccione . Tecnica: Stampa Fine Art montata su plexiglass. Anno 2006 - Dimensioni L 100 x H 100 cm. Opera Unica - Certificato di autenticità.

Digital art - Titolo " Cecilia " by Giuseppe Piccione .

Tecnica: Stampa Fine Art montata su plexiglass.

Anno 2006 - Dimensioni L 100 x H 100 cm.

Opera Unica - Certificato di autenticità.


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#Giuseppe Piccione #Fotografia #Figurativo #100x100 #Digital Art

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Descrizione: DIGITAL ART GIUSEPPE PICCIONE ' CECILIA ' dimensioni L 100 x H 100 cm.


Digital art - Titolo " Cecilia " by Giuseppe Piccione .

Tecnica: Stampa Fine Art montata su plexiglass.

Anno 2006 - Dimensioni L 100 x H 100 cm.

Opera Unica - Certificato di autenticità.

L' Arte digitale e la new media art hanno guadagnato un ruolo non trascurabile in una cultura sempre più dominata dal visuale.

L'arte figurativa riguarda la rappresentazione di immagini riconoscibili del mondo intorno a noi, a volte fedeli e accurate, a volte altamente distorte. Non ha importanza l’estrema fedeltà al reale, purché questo venga in qualche modo raffigurato.


Giuseppe Piccione

Siracusano del 1967, Giuseppe Piccione trascorre tutta la sua infanzia in Sud Africa. Cresciuto tra la creatività di costruttore edile del padre e la creatività sartoriale e culinaria della madre In Italia segue poi gli studi artistici e s’iscrive in Architettura a Firenze. Nel 1986 crea le sue prime opere d’arte informale. Dal 1990 al 2021 ha esposto con successo in gallerie italiane e straniere in ventisette  mostre personali e quarantasette  mostre collettive. Sue opere sono custodite in collezioni pubbliche e private. Artista visivo versatile e completo comunica con installazioni, pittura, video arte, fotografia e tecniche digitali. Non disgiunto dalla sua attività, anzi a essa strettamente connesso, il ruolo di terapeuta per soggetti psichiatrici, autistici e disabili.  Negli ultimi dieci anni la sua produzione annovera alcuni progetti artistici in continuo sviluppo formale: “Love Street” e “The Tribe”, ambedue concepiti per una declinazione artistica più ampia possibile fino a sconfinare nel campo della moda e del design, con la definizione di una linea di opere d’arte indossabili denominata “Tràncity”.

Le sue sono “creature” di un mondo dagli sviluppi accelerati, una dinamica sovrapposizione di segni, visibili vettori d’intimi e risoluti scenari.

Trovano vita e si autorigenerano nella moltiplicazione grafica e iconografica di un concetto moderno: la “ città che sale”. Come fenomenologia da strada, loro, invadono l’universo mediatico, si contaminano, rivelano celate attinenze. Giuseppe Piccione ruba per noi dalla realtà tali frammenti di vita, riconosciuti attraverso una poetica transizione esistenziale.

Dal 2007 prende corpo il progetto  LOVE STREET che è composto dai seguenti sotto progetti: Femme, Dolls, Street Dolls, Love Wall, Onda Femme.

Mi sono interrogato sulle donne conosciute nelle letture che ho fatto, nei film che ricordo, nella musica che ho ascoltato, tra i versi delle poesie più indelebili o semplicemente rimaste impresse nelle passeggiate, nei luoghi, per lestrade ... Può capitare di incontrare persone interessanti, anche per un attimo, che stimolano una serie di conseguenze percettive dentro di me, che si stampano nella memoria e non se ne vanno più, e sono proprio queste che mi hanno portato a chiedermi "come" potevano essere in qua lche modo visionate concretamente, senza però ricorrere a figurazioni oleografiche o trasmutate in fotografie filtrate in seppiato. Esse invece rievocano ricordi e memorie inquietanti, ed è tutto questo che ha generato una serie di opere visive, di figure femminili metropolitane - fenomeni femminili.

La genesi di questi ritratti parte tutta da un primo piano la cui costante (volti femminili) viene recuperata fotograficamente in determinati contesti: città, strade, pubblicità, riviste, socia network, etc ; Una volta localizzato e identificato il soggetto (volto femminile), ricerco nell'ambiente circostante altri segni che sovrappongo al volto, il qua le diventa asse centrale di un piccolo universo pieno di implicazioni, di straordinar ia profondi e suggestione tanto da sfiorare la follia. 

Love Street mi piace definir lo un progetto UnderPop in quanto auspicio di una nuova era di espressione artistic a, sia per l'uso di colori accesi, sia per la scelta di soggetti inidividuati nel mondo dei media e dal cosiddetto ambiente urban. Estrapolo frammenti , pattern e sfondi accostati a ritratti di donne,  così da creare un collage digitale che deforma ed enfatizza colori e forme, partorendo soggetti femminili dal volto spento, donne sensuali e manichini semi­ umani, spogliati dai loro attributi e sentimenti.

L'amore e la strada - LOVESTREET - si uniscono annullandosi, convergendo nel messaggio di un sofferto disagio interiore. Dalla strada, fonte primordia le del mio lavoro, vado a ricercare storie di individualità corrotta, magari scritte in scritti e graffiti, atti a comunicare il messaggio di anonimi writers: una strada che diviene specchio dell'anima e habitat imprescindibile per ogni uomo donna. Nella desolante crisi della contemporaneità, faccio mio un messaggio di sconforto e contestazione, additando lipocrisie di una società che vor rei umanamente migliore ma che, giocoforza, schiaccia ogni individuo.

Giuseppe Piccione

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Le MUSE sostenibili di Giuseppe Piccione

Le suggestive opere della mostra dell’artista siciliano Giuseppe Piccione, denominata MUSE-X,costituiscono senz’altro lo spunto per qualche riflessione sulle più moderne connotazioni artistiche della fotografia in chiave sostenibile e dei suoi virtuosi - e più o meno virtuali - ponti (bridging) con altre arti, tra cui in primis pittura, scultura e cinema.

Nell’annoso dibattito sulla classificazione delle arti,su cui filosofi e intellettuali da sempre dicono la propria, la fotografia -a volte dimenticata,come fa Ricciotto Canudonel suo manifesto del 1911 -è senz’altro oggi l’arte visiva in maggiore evoluzione tecnica e concettuale grazie al vorticoso progresso delle nuove tecnologie.

Le affascinanti elucubrazioni di VilémFlusser degli anni ottanta del secolo scorso sullo stringente rapporto tra macchina fotografica (apparato), fotografia e fotografo, laddove le “possibilità di manovra” di quest’ultimo trovano un limite naturale nelle caratteristiche tecniche della macchina e solo nel raggio di azione permesso da tali caratteristiche il fotografo può dare un’informazione/messaggio estetico/valorialeartistico originale, oggi grazie alle frontiere raggiunte dalla tecnologia dell’informazione diventano poco attuali, quasi concettualismi classici sull’origine della fotografia; per lui l’artista  è solo chi riesce a produrre, anche inconsapevolmente, “immagini quiete”, « Gli acrobati che producono queste immagini nel bel mezzo del diluvio delle immagini, non volendo avere nulla a che spartire con esso, meritano il nome di ‘artisti’ in senso proprio, ovvero di ‘astuti manipolatori e ribaltatori’ degli apparati che vomitano lo spaventoso profluvio di immagini ».

Siamo oggi nell’epoca della post-produzione, laddove lo scatto rappresenta solo la prima fase di un processo più lungo e articolato che porta alla creazione dell’immagine fotografica. Il dibattito si sposta da un lato sul rapporto tra fotografia e verità e, quindi, ragionando a contrariis, tra fotografia e menzogna, dall’altro sulle molteplici possibilità di espressione artistica che le nuove tecnologie offrono alla fotografia ovvero ad ogni immagine ottenuta digitalmente da una fotografia ovvero a partire da una fotografia (che può arrivare ad estinguersi nel processo creativo, quasi come fosse una sorta di “cibo” metabolizzato e quindi un input trasformato in un nuovo output originale e indipendente).

La questione è spinosa e per sua natura di difficile soluzione. D’altronde la fotografia, sin dai suoi albori,mostra una predisposizione naturale e un'irresistibile attrazione per la menzogna.

Basti pensare a HippolyteBayard che nel 1840 realizza il primo autoritratto fotografico della storia, una sorta di selfie con i mezzi fotografici di allora, ritraendosi ironicamente e paradossalmente in posa da annegato-suicida, polemizzando con le autorità statali francesi, che all’epoca non finanziano lui, bensì Daguerre.

E allora di quale verità si parla? Le tecniche per il ritocco fotografico non sono forse nate insieme alla fotografia? Come può affermarsi che tali tecniche derivino dalla diffusione del software Photoshop? 

Sul tema Fred Ritchinafferma una verità sacrosanta: « gran parte del procedimento fotografico avviene dopo lo scatto», la fotografia non è altro che « una ricerca iniziale », una sorta di « bozza dell’immagine »infinitamente modificabile, implementabile, trasformabile, etc. etc., insomma un “dato” che l’artista utilizza per esprimere il suo estro creativo, manipolandolo a piacimento e facendolo interagire con gli altri media.

 

In tale contesto, l’espressione artistica di Giuseppe Piccione è affascinante e audace.

I suoi supporti sono tele o stoffe, che sono inizialmente da lui dipinte, anche in rilievo, e su cui viene stampata la fotografia, fatta ad hoc ovvero prelevata dal mondo della rete, modificata digitalmente secondo il suo estro artistico, ottenendo così un nuovo supporto di base, su cui a volte l’artista continua a dipingere, spesso con prevalenti tonalità di bianco, quasi a spargere il proprio liquido seminale sulle sue creazioni, parti inscindibile di lui, con cui intrattiene un amplesso quasi spasmodico.

Le immagini sono femminili e sono le sue meravigliose muse, ogni opera è un amore negato, passato nel suo immaginario, mai trascorso nel suo mondo interiore laddove i fili con il pianeta “donna” sono tutti interconnessi, madre compresa, irrinunciabili, nella imprescindibile coscienza di un Trascendente uno in se stesso, le cui parti, quella “femminile” e quella “maschile”, ne costituiscono solo declinazioni terrene, del mondo sensibile.

E volendo tornare alla nostra iniziale disquisitio: qual è la “bella arte” praticata dal Piccione? La fotografia? La pittura? La scultura? Il design? O forse il cinema, essendoci una base/trama narrativa interiore?

Tra gli effetti più interessanti prodotti dall’avvento delle nuove tecnologie è senza dubbio il superamento delle categorie classiche dell’arte. E un errore che spesso si fa è quello di costringere la realtà nelle “categorie”, le quali, invece, non sono altro che una sua sistematizzazione concettuale, una razionalizzazione che va immediatamente abbandonata allorché perde il suo valore interpretativo, diventando obsoleta, una sorta di “abito” stretto non più indossabile.

E in questa apocalittica evoluzione dell’arte contemporanea Giuseppe Piccione è una delle voci siciliane più interessanti, in grado di sorprenderci sempre.


Marco Eugenio Di Giandomenico

(Critico della Sostenibilità dell’Arte)



Il volto e la maschera

 

«La Bellezza della provocazione è quella proposta dai vari movimenti d’avanguardia e dallo sperimentalismo artistico: dal futurismo al cubismo, dall’espressionismo al surrealismo, da Picasso sino ai grandi maestri dell’arte informale e oltre. […] L’arte non si propone più di fornire un’immagine della Bellezza naturale, né vuole procurare il pacificato piacere della contemplazione di forme armoniche. Al contrario, essa vuole insegnare a interpretare il mondo con occhi diversi, a godere del ritorno a modelli arcaici o esotici: l’universo del sogno o delle fantasie dei malati di mente, le visioni suggerite dalla droga, la riscoperta della materia, la riproposta stralunata di oggetti d’uso in contesti improbabili […], le pulsioni dell’inconscio».

Così Umberto Eco parlava del nuovo modo di concepire la Bellezza nell’Arte del XX secolo ma tali osservazioni non sembrano prendere le distanze dallo stato del Contemporaneo dove è impossibile fissare e definire dei criteri di scelta e dei parametri di giudizio. Le opere di Giuseppe Piccione s’immergono in tale flusso POP, condizionato dai mass media e dai social network, e le immagini generate dal cinema, dalla televisione, dalla pubblicità, diventano espressione di una società commerciale e consumistica.

I volti di donna raccontano di un mondo dove l’immagine e la vista prevalgono su ogni altra dimensione, provocando un forte senso di smarrimento e angoscia nello spettatore, che appare turbato e fagocitato da false bocche carnose e sensuali. Gli occhi dei ritratti ‘digitali’ osservano, scrutano, ‘infastidiscono’, quasi a voler far riflettere lo spettatore sulla disgregazione dell’essere e della figura femminile ridotta a poster pubblicitario e privata della sua essenza, della sua vera identità.

Wharol raccontava: «Ai primi d'agosto del 1962 cominciai con le serigrafie. Volevo qualcosa di più forte, che comunicasse meglio l'effetto di un prodotto seriale. Con la serigrafia si prende una foto, la si sviluppa, la si trasferisce sulla seta mediante colla e poi la si inchiostra, cosicché i colori penetrano attraverso la trama salvo che nei punti dove c'è la colla. Ciò permette di ottenere più volte la stessa immagine, ma sempre con lievi differenze. Tutto così semplice, rapido, casuale: ero eccitatissimo. Poi Marilyn morì quello stesso mese, e mi venne l'idea di trarre delle serigrafie da quel suo bel viso, le mie prime Marilyn».

Ecco che le opere di Piccione sembrano proporre un’intenzionale ‘evoluzione’ del prodotto seriale, diventano eco martellante e condizionante con il quale convivere giornalmente. Le sue “Muse” non sono divinità moderne in quanto si allontanano dalla sfera poetica; costrette a vivere su una Terra ‘distorta’ e violenta; per nome portano una “x” che le rende indefinite: ormai la società globalizzata le ha omologate e stereotipate secondo i suoi principi e valori. Nessun volto caratterizzante ma solo maschere tribali di nuovi fenomeni metropolitani e riti commerciali.


Aurelia Nicolosi



Giuseppe Piccione – Behind the mask

Noto - 26/06/2021 : 25/07/2021

Luogo: PALAZZO NICOLACI


Maschere in serie. Ritmo pop. Un mantra, un rullo di tamburi tribali. È così che Piccione espone in immagine visiva un vissuto sonoro.

Comunicato stampa.

Nell’ambito della Rassegna “Percorsi di NOTOrietà”.
Patrocinata dal Comune di Noto – Ass.to Turismo e Cultura.
Curata da Studio Barnum Contemporary.

Le opere figurative di GIUSEPPE PICCIONE invocano un mantra, un ripetere il ritmo della vita nascosta dietro le maschere apparenti della realtà multiforme. Un forma a servizio del rito sacro dell’arte. Molte forme che invocano una sola forma. La ricerca di un archetipo, ma irraggiungibile.

La narrazione visiva, che spazia dall’urlo di dolore, allo stupore della morte e della vita ai margini delle donne di periferia, ai segni di una sessualità mercificata, si impone come una recita ad alta voce, un grido di richiesta di aiuto che molti di noi nel loro intimo elaborano ma fingono di non avere: dietro una maschera.

Maschere in serie. Ritmo pop. Un mantra, un rullo di tamburi tribali. È così che Piccione espone in immagine visiva un vissuto sonoro. Come un rapper suburbano: voci di periferia e di margine. Voci che anelano. Voci che emergono portandosi al centro dell’attenzione del fruitore della mostra.
Il mantra visivo delle opere, eseguite con una serialità ritmica che solo un artista maturo sa fare, si manifesta a volte ad alta voce, a volte appena sussurrato. Questa ripetizione della stessa maschera, ma sempre con attributi plastici differenti, ricerca di colori irreali, forme che sembrano sublimare una libido incompiuta, è una ripetizione-preghiera. Una visione spirituale dell’arte sociale.
Piccione è un artista che si fa contaminare dal dolore degli altri, degli emarginati, dal caos interno della disabilità, dalla ricerca di purezza della prostituta, dalla pietà di un padre in braccio a un figlio. Dietro queste maschere si cela un’aurea, quella della serialità; e ci fa comprendere come l’arte contemporanea possa erodere spazi alla religiosità tradizionale facendo rivivere una spiritualità che si ispiri a sentimenti autentici. Siamo in presenza di un tentativo di costruire una vera e propria religiosità estetica.
Se è vero che Andy Warhol fece diventare simbolo della Pop Arte delle scatole di detersivo, Piccione sembra voglia far diventare le maschere - tribe un simbolo di una spiritualità perduta dalla cultura di massa; andando a ricercare – dalla cosa all’invisibile – l’angelo custode che dorme dentro ciascuno di noi e che necessita di essere risvegliato. Per far compiere un atto religioso: quell’atto a cui anela l’arte del post-moderno.
La serialità dell’opera di Piccione si pone – pertanto - proprio in antitesi alla riproducibilità da cui è afflitta la cultura visiva della società contemporanea. È così che il giudizio estetico che il fruitore della mostra è orientato ad elaborare, non può non considerare la critica sociale al meccanismo della riproducibilità della merce-uomo.


ANTONIO CASCIARO




Mostre collettive:

1990      "VIAGGIO NEL SOTTOSOPRA", Palazzo S. Clemente - Firenze

1992      "REGGI - SECOLO", Mostra itinerante nelle maggiori città del mondo

              "NOVORGANISMO", Terme di Santa Venera, Acireale

              "ITINERARI", Ex Chiesa dei Cavalieri di Malta, Siracusa

1993      "IL BIANCO E IL SUO DOPPIO", Galleria il Segno, Siracusa

              "LA PRECARIETA' DELLO SPAZIO", Centro d' arte Contemporanea, Siracusa

              "SCARPERENTOLA", Arte - Design - Fashion, Idea Books, Milano

              "LA ROTTA SEGUITA", Casa Morelli, La Rotta - Pisa

              "IMMAGINI NEL BUIO", Cral Sicilcassa, Siracusa

1994      "PER NON DIMENTICARE SARAJEVO", S. Ambrogio Caffè, Firenze

              "CENTO ARTISTI PER SARAJEVO", Spedale degli Innocenti, Firenze

              "CINDERELLA'S REVENGE", Cristinerose Gallery, New York

 "CASA FONSECA", Ambienti - Progetti - Oggetti - Figure, Appuntamento extra con dodici artisti, Casa Fonseca, Ellera – Firenze

              "INCOGNITE", Ex Chiesa dei Cavalieri di Malta, Siracusa

              "CINDERALLA'S REVENGE", Smith'sGalleries, Londra

1995      "NOVORGANISMO 1984 - 1994", Accademia di Belle Arti, Catania

1996      "BLAZING/ EYES", "IMPREVISTO", "SPECTACLES", Mostra itinerante

1997      "ANOMALIE", Galleria OPUS artecontemporanea, Siracusa

1998      "ILLUMINAZIONI SOTTILI", Centro Studi - Archivio Pierucci, Firenze

              "ILLUMINAZIONI SOTTILI", Internet Train, Firenze

              "GENERAZIONE SOTTERANEA", Alfani Underground, Firenze

              "ASEITA, Museo Trecastagni Museo - PINACOTECA, Trecastagni Catania

1999      "L' INTIMO DELL' ESSERE", Galleria OPUS artecontemporanea, Siracusa

2000      "I’ ARTFORUM SIRACUSA", Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea, Cripta del Collegio, Siracusa

2002      “Collettiva d’autunno”, ARP’Artgallery Savelli con New Kroton art

2006      Dilagazioni” IV Edizione "Festival di Ofelia". Agliana, Pistoia

2012      Ritrovarsi in via Mirabella 31-Prima Rassegna D’Arte dei maestri e allievi dell’Istituto Statale d’Arte  di

              Siracusa Dal 60 al 90  ex Convento del Ritiro –Siracusa.   

2014      “Ritrovarsi in via Mirabella 31” III Edizione, ex Convento del Ritiro Siracusa

2014      “Marilyn Monroe -I just want to be wonderful”, 27 settembre 20 ottobre Teatro Comunale di Pergine, Trento

2015      Mostra Internazionale di Fotografia 19/30 dicembre  Galleria Montevergini –Siracusa.

2016      Mostra ad Astana – Kazachistan –

2016      Fuori Teatro – mostra presso – Le Forme della Convivialità- Siracusa.

2016      SR FARM  per MOON -30 GIUGNO / 30 LUGLIO – MOON – Siracusa.

2016      MOSTRATI-CONTEMPORARY ART EXHIBITION - 1/30 settembre Palazzo Trigona  Noto.

2017      “Imago Mundi” Luciano Benetton Collection-Identità Siciliane- Contemporary Artists From Sicily – BAM—Biennale Arcipelago Mediterraneo , ZAC  Cantieri                        Culturali  Alla  Zisa  , Palermo

2017      Guardami - per Wondertime a cura di Aurelia Nicolosi – dal 9 settembre al 9 ottobre Arciconfraternita dei Bianchi Chiesa di San Martino Catania

2018      CIBARTE  -  Palazzo Ducezio Noto – Agosto 2018

2018      Revolution  mostra per la quattordicesima edizione della giornata del contemporaneo  - Spazio AmMare dal 13 ottobre al 13 novembre . Siracusa

2018      Wunderkammer    Viglienasei  Art Gallery  -  21 dicembre    Siracusa.

2019      Siamo Liberi come le Radici ?  Spazio AmMare 25 Maggio 2019 Siracusa

2019      TELLUS MATER -  MOON  - Move  Ortigia  Out of Normality  -10 /31  M aggio – Siracusa

2020      AFRICA  -  Fototeca Siracusana  -  dal 26  Giugno  al 25 Luglio  - Siracusa

2021      ART & PHOTOGRAPHY – dal 26 Giugno al 30 Settembre – ART WEB GALLERY  Centro d'arte mediale .Genova

2021      NOTOARTE  14/30 Agosto  MUSEO di SANTA CHIARA  - NOTO

 

 Mostre personali:

1992      “Esagono d’oro” - Installazione, tonnara di Avola. – Avola (Siracusa) 

 “Altare” -   Installazione, tonnara di Siracusa. - SIRACUSA

 “Accumuli” -  Installazione ,tonnara di Vendicari. – Vendicari (Siracusa)

 “La croce di cera”- Installazione, Monastero delle Cinque Piaghe - Siracusa.

1994      "Primarte" Rassegna, Sette Giovani Artisti per il Teatro Studio, Teatro Studio Compagnia KRYPTON; SCANDICCI Firenze

1996      "LA STANZA DELLA RIFLESSIONE", Alfani Underground, Firenze

2003      ORTIGIA CHANGE DIRECTORY", Galleria OPUS artecontemporanea, Siracusa

2006      “Stabat Mater”, video-installazione - Plasma video-art  gallery. Firenze

2007      “WORKS”, prima parte , CairoliSette,Siracusa

 “WORKS”, seconda parte, Showfineart gallery, Siracus


2008      “LOVE STREET”, mostra on-line, www.elapsus.it

2009      “LA DIVINA VITA”, video installazione con opera SOLE MORTO, ex Convento del Ritiro, Siracusa

              “LOVE STREET”, video installazione presso Accademia di Belle Arti Val di Noto di Siracusa, Siracusa

2015      THE TRIBE – Maschere che Correggono la Perfezione – dal 29 Maggio al 30 Giugno – Chiesa di San Nicolò dei Cordari -   Parco Archeologico - Siracusa

2015      TRANCITY – 06 dicembre 2015 / 10 gennaio 2016 – Galleria Gallaro – Siracusa.

2016      Color in Jazz – International Jazz  Day – Sicilian in Jazz -28/30 Aprile –Antico Mercato –Siracusa.

2016      TRANCITY -  Opere su Carta – 19 maggio / 15 giugno Prampolini – Catania.

2017      Tavolo Condiviso  azione in International Jazz Day – Sicilian in Jazz  ,28/29/30 Aprile , Siracusa

2017      MUSE-X --     8 luglio – 5 Agosto – Galleria Koart  - Catania

2017      MUSE-X  (selezione di opere ) dal 9 settembre al 9 ottobre per Wondertime presso BOGGI – Catania

2017      In Corpore Artis – dal 2 dicembre al 17 dicembre . Museo Tempo Canicattini Bagni  (Siracusa)

2017      In Corpore Artis  - dal 7 dicembre al 17 dicembre  , solo exhibition con performance culinaria - Pourquoi Pas – Siracusa

2018      VOLTI JAZZ - Solo Exhibition per International Jazz Day – 28 , 29, 30 aprile - Antico Mercato  Siracusa.

2018      STRATIFICAZIONI   dal 14 al 31 Maggio, Allegroitalia  Ortigia  Siracusa .

2018      THE MOON FACE – dal 8 dicembre 2018 al 10 gennaio 2019 – MOON  Move  Ortigia  Out of Normality, Siracusa

2020      THE MOON TRIBE –  dal 27 Giugno al 31 Luglio  2020  - MOON Move Ortigia Out of Normality  - Siracusa

2021      BEHIND THE MASK, Bassi di Palazzo Nicolaci dal 26 Giugno al 25 Luglio - NOTO


Performance:

2017      IN CORPORE ARTIS - Food Action -  Museo Tempo  17 Dicembre – Canicattini Bagni - Siracusa.

2018      FOOD ACTION  presso ALLEGROITALIA il CONDOTEL degli Artisti ,29 Giugno, Siracusa Ortigia


Fiere:

2008      “LOVE STREET”, Catania Arte Fiera, quarta expo d’arte moderna e contemporanea, Catania

              “LOVE STREET”, KUNSTART 08, 5° Fiera Internazionale dell’Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano


Festival:

2012      SOLE MORTO, Ares Festival Internazionale del film di Siracusa 4° edizione, Galleria Montevergini, Siracusa  

2012      SOLE MORTO - OTHER MOVIE -  LUGANO , SVIZZERA


Vetrina:

1996      “INSTALLAZIONE”, Vetrina Checcacci, Firenze


Scenografie:

1993      “LE PARETI INDOSSANO I FATTI E I PAVIMENTI SI ASSUMONO LE LORO RESPONSABILITÀ”- AMBIENTETEATRO, Scoglitti, Vittoria

1996      “CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA”, Teatro di San Miniato, San Miniato, Pisa

              “PEDRO E IL CAPITANO”, Teatro di San Miniato, San Miniato, Pisa

2009      Scenografia per la 3° edizione della Regata dei quartieri Storici di Siracusa, Siracusa

2017      Scenografia per Sicilian in Jazz  e  International jazz day , Antico Mercato Siracusa


BIBLIOGRAFIA E RASSEGNA STAMPA:

Ø    “Reggi – Secolo” – Edizioni Idea Books, Milano 1992

Ø    “Diario Siracusa” – Siracusa, sabato 26 settembre 1992

Ø    “Brahaus” – Edizione Chronicle Books, San Francisco 1992

Ø    “Il Bianco e il suo Doppio” - Catalogo mostra Siracusa 1993

Ø    “Diario Siracusa” – Siracusa, sabato 06 marzo 1993

Ø    “La Precarietà dello Spazio” – Catalogo mostra Siracusa 1993

Ø    “Diario Siracusa” – Siracusa, sabato 02 giugno 1993

Ø    “NeueWestfälische” – N° 162 Donnerstag, 15 luglio 1993

Ø    “Olà! Semanàrio” – Lisbona, agosto 1993

Ø    “Vogue Pelle” – N° 74 settembre/ottobre 1993

Ø    “La Rotta Seguita” – Catalogo mostra 1993

Ø    “Novorganismo 1984-1994” – Edizioni Novorganismo Catania 1994

Ø    “Incognite” – Catalogo mostra 1994

Ø    “Diseno” – Madrid aprile/maggio 1995

Ø    “Jornal  do Brasil” “Tribuna De Imprensa” – Rio De Janeiro 14 giugno 1995

Ø    “Imprevisto” – Edizione Idea Books Milano 1995

Ø    “Blazing/Eyes” – Edizioni Chronicle Books  San Francisco 1995

Ø    “Cento Artisti per Sarajevo” – Libro, CD-ROM, Video , Edizioni Tipografia Comunale Firenze 1996

Ø    “Spectacles” – Edizioni Chronicle Books  San Francisco 1996

Ø    “La Sicilia” –  venerdì 09 gennaio 1998

Ø    “Segno” – N° 160 gennaio/febbraio  1998

Ø    “Segno” – N°161 marzo/aprile  1998

Ø    “La Nazione” – giovedì 14 maggio 1998

Ø    “Segno” – N°162 maggio/giugno 1998

Ø    “L’intimo dell’Essere” -  Edizioni  OPUS  artecontemporanea  Siracusa  1999

Ø    “Prospettive Siracusa” – Anno XVIII   N°3  giugno 1999

Ø    “Segni  d’Arte” -  N°13  marzo/giugno 1999

Ø    “La Sicilia” – giovedì 20 gennaio 2000

Ø    “La Sicilia” – mercoledì 26 gennaio 2000

Ø    “ 1° ART FORUM SIRACUSA” – Edizione  OPUS  artecontemporanea   Siracusa 2000

Ø    “Ortigia change directory” – Edizioni  OPUS  arte contemporanea  Siracusa  2003

Ø    “Il Ratto di Proserpina” – libro per bambini con illustrazioni di Giuseppe Piccione 2006

Ø    “Penna d’Oca”- forum  6 ottobre 2006

Ø    Exibart   - 06 ottobre 2006

Ø    Corriere del Web - 06 ottobre 2006

Ø    “La Sicilia” – domenica  18 maggio 2008

Ø    “Inout” – anno III   N°6   giugno 2008 Siracusa

Ø    “La Sicilia” – giovedì 18 giugno  2009

Ø    “Libertà” – domenica 21 giugno 2009

Ø    “La Sicilia” – martedì 23 giugno 2009

Ø    “Libertà” – sabato 27 giugno  2009

Ø    “La Sicilia” – martedì 30 giugno  2009

Ø    “Regata dei quartieri Storici di Siracusa” – 3° edizione 2009  Opuscolo Informativo con scritto di Giuseppe Piccione

Ø    “Giornale di Siracusa” – martedì  8 dicembre   2009

Ø    “Area Umbertina/Viaggio a Siracusa” – curatore catalogo  dicembre  2009 Siracusa

Ø    “Viaggio a Siracusa” – libro/catalogo, edizione Alimede Siracusa 2010

Ø    “Sicilia Oggi” – 25 settembre 2010

Ø    “La Sicilia” – 24 novembre 2010

Ø    “Giornale di Sicilia” – 26 novembre 2010

Ø    “Giornale di Sicilia” – 8 marzo 2011

Ø    “Libertà” – 8 marzo 2011

Ø    “Libertà” – interventi a Libertà – 8 marzo 2011

Ø    “Gazzetta del Sud” – 10 marzo 2011

Ø    “Giornale di Sicilia” – 13 marzo 2011

Ø    “Libertà” – 13 marzo 2011

Ø    “La Sicilia” – 14 marzo 2011

Ø    “Portobello” – 17 marzo 2011

Ø    “MUS-E MAGAZINE N°5” - aprile 2011

Ø    “Giornale di Sicilia” – 10 giugno 2011

Ø    “La Sicilia” –  5 aprile 2012

Ø    “Notiziario ftia” Trimestrale per i membri della federazione Ticinese Integrazione Andicap  –dicembre 2012/4

Ø    “Giornale di Sicilia” – 3 luglio 2012

Ø    “Giornale di Sicilia” – 17 maggio 2013

Ø    “Libertà” – 18 maggio 2013

Ø    “Gazzetta del  Sud” – 20 maggio 2013

Ø    “Giornale di Sicilia” – 21 maggio 2013

Ø    “La Sicilia” – 26 luglio 2013

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Ø    “La Sicilia”-30 novembre 2013

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Ø    Diario 1984 – 22 Giugno 2014

Ø    “Gazzetta dl Sud” – 23 giugno 2014

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Ø    “Marilyn Monroe – I want just to be wonderful” ‘I quaderni dell’ARCI V volume 2014 Ed. ARCI Trentino     

Ø    Artribune – 27 settembre 2014

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