Descrizione: DIGITAL PAINTING CAMILLO BUCCELLA ' A GIPSY IDEA ' dimensioni L 144 x H 81 cm.
Digital Painting - Titolo " A Gipsy Idea " by Camillo Buccella .
Dalla serie Gipsy collection.
Limited edition N°/F ( 1/30 ). Stampa diretta su forex - UV alta risoluzione.
Anno 2021 - Dimensioni L 144 x H 81 cm.
Opera multipla - Certificato di autenticità.
A Gipsy Idea - 2021 - Da un'idea gipsy, prende avvio "Sentimento Gitano", la Collezione 2021 che esplora atmosfere e colori in libertà. quali espressione di costumi e sentimenti del popolo Gitano. La "festa", presupposto della capacità di questa interessante etnia, dalle origini nomadi ed erranti, di affrontare e trasformare, in allegria, le avversità del vivere quotidiano.
L' Arte digitale e la new media art hanno guadagnato un ruolo non trascurabile in una cultura sempre più dominata dal visuale.
Camillo Buccella
Diplomato in
Maturità Magistrale all’Istituto “G. Marconi” di Pescara, ha frequentato il
triennio di Scienze Umane e Pedagogiche presso la Facoltà degli Studi de
L’Aquila, specializzandosi in Didattica Speciale ed Inclusione Scolastica. Ha
dedicato gran parte della sua vita lavorativa all’ attività di consulenza
pubblicitaria, per conto della A. Manzoni & C. Spa – Concessionaria di
pubblicità del Gruppo GEDI – Editoriale L’Espresso – La Repubblica. Si è
formato, come grafico pubblicitario, presso l’Alta Scuola di Formazione –
Info Basic School di Pescara.
Tra i soci
fondatori dell’Associazione Artistico-socio-culturale PIETRE & BORGHI
d’Abruzzo, ha partecipato e condiviso diversi progetti ed eventi legati al
territorio abruzzese. Attualmente insegna, su incarico del Ministero della
Pubblica Istruzione, nella Scuola Primaria Statale dedicando, inoltre, gran
parte del proprio tempo libero all’attività artistica. L’interesse per le arti
grafiche, pittoriche e visive, infatti, ha sempre accompagnato il suo percorso
di formazione e di ricerca personale. La passione per i viaggi e per la
navigazione d’altura, inoltre, lo ha portato a muoversi e a navigare nel
Mediterraneo e in Atlantico, arricchendo il suo bagaglio immaginativo che, ora,
trova spazio nelle proprie realizzazioni artistiche. In modo particolare i
viaggi nelle Isole caraibiche, in Martinica, alla scoperta delle rotte di
“Colombo”, l’esplorazione dei siti Maya ed Aztechi del Messico e del Guatemala,
gli hanno dato la possibilità di vivere esperienze uniche e di esplorare nuovi
luoghi; di incontrare persone, conoscere popolazioni, culture ed atmosfere che
hanno arricchito il suo potenziale immaginale. In particolar modo, il contatto
con le popolazioni indigene del Centro America, i cui riti sciamanici sono ancora
presenti nella loro cultura popolare, l’accostamento all’opera letteraria di
Carlos Castaneda, quali “Gli insegnamenti di Don Juan” e “L’Arte di Sognare”,
hanno rafforzato in lui l’idea della concezione dell’arte come “visione” cioè
interpretazione “intuitiva e diretta” della realtà che viene rielaborata, come
in uno stato non ordinario di coscienza, e restituita dall’artista nell’opera
in forma di “Arte visionaria”.
Nella sua
attuale sperimentazione, l’artista ha focalizzato l’attenzione principalmente
sulla produzione digitale. Ha voluto, infatti, approfondire l’uso di tecniche e
strumenti di digital painting per la realizzazione di opere pittoriche che
coniugassero la sua pregressa esperienza nella grafica digitale con gli imput
di alcune tradizioni artistiche delle arti figurative. La sua spontanea
predilezione per le correnti post-impressioniste e delle avanguardie storiche,
in particolar modo dell’Astrattismo di Wassilj Kandinskij, e del Surrealismo di
Joan Miró, ha sicuramente influenzato il suo stile espressivo: ogni dato
sensoriale ed emotivo, per l’artista, è riconducibile alla percezione visiva e
si estrinseca nella rielaborazione del colore che, unita al gesto grafico, come
in una “visione onirica”, lascia cadere ogni fissità della realtà per dar
spazio a nuove prospettive “visionarie”. Nella fase operativa, il gesto grafico
si pone come prompting delle sue creazioni.
Infatti, il suo primo segno, per lo più istintivo, gli consente di dar avvio alla sua stessa idea di rappresentazione per poi imprimerne altri che, consequenzialmente e in modo spontaneo e armonico, ne connotano la restituzione finale. Nell’assetto compositivo, tuttavia, considera l’elemento figurativo non prevalente su quello cromatico. Gli elementi iconici, infatti, nelle proprie realizzazioni sono solo accennati con tratti a volte indistinti, svolgendo, in ogni modo, la loro funzione di scaffolding dell’intera creazione. Nell’organizzazione degli spazi, inoltre, predilige le asimmetrie che gli permettono di imprimere alla visione d’insieme quel senso di precarietà e movimento che per l’artista è irrinunciabile, avventurandosi talvolta fino a giungere al “caos”. Utilizza spesso elementi patterns quali linee, forme e colori per trasmettere ritmo d’insieme alla composizione. L’elemento colore, comunque, è ciò che contraddistingue la sua predominanza espressiva. Il suo approccio percettivo alla realtà è fondamentalmente visuo-cromatico. Percepisce visivamente la realtà come dato di colore oggettivo inesplorato che contiene al suo interno una miriade di potenzialità emotivo-sensoriali, all’apparenza inespresse. Il nostro creativo, infatti, intende sostanzialmente l’arte visiva come “maieutica del colore” cioè rappresentazione artistica che ha, come funzione e prospettiva, la capacità di restituire all’osservatore l’immagine percepita, intuitivamente dall’artista, inizialmente scomposta e poi ricomposta in tutte le sue molteplici possibilità cromatiche. Ed è proprio la possibilità di lavorare contemporaneamente o in modalità asincrona, su più piani (livelli), offerta dalla digital grafica, che gli permette di esplorare agilmente questo ambito di esperienza espressivo-creativa.